La nikefobia etimologicamente significa "paura di vincere" (terminologia greca composta da "nike" vittoria e da “phobos”, ovvero paura). È una fobia caratteristica del mondo degli sportivi, soprattutto in campo agonistico.
È un fenomeno per cui un atleta, seppur dotato di grandi potenzialità, non raggiunge livelli elevati di prestazione sportiva a causa di propri comportamenti specifici, che assumono le sembianze di un vero e proprio "auto-sabotaggio".
È (forse) proprio quello che sta accadendo al Cagliari negli ultimi match disputati. I rossoblù, designati come i dominatori assoluti del campionato cadetto, hanno portato avanti un cammino netto, almeno fino al 20 febbraio, quando i sardi si imposero per 2-1 sul Pescara.
Dopo la partita contro gli abruzzesi, però, qualcosa è cambiato. Di fatti, da allora, sono seguite otto partite non proprio positive: due vittorie (in trasferta contro Vicenza e Modena), un pareggio a Trapani e ben cinque sconfitte, di cui tre al Sant’Elia che, per lunghi tratti della stagione, è stato un fortino inespugnabile per qualunque avversario.
L’ultima battuta d’arresto contro l’Ascoli, ha messo ancora di più in risalto un aspetto che oramai è diventato evidente: il (forse) Cagliari ha paura di vincere.
I rossoblù si dovranno ricompattare e cercare di lasciarsi alle spalle questo periodo difficile, sconfiggendo paure e insicurezze.