Quanto riportato dal nostro quotidiano ormai da settimane trova riscontro anche tra i colleghi de L’Unione Sarda. È inutile girarci intorno, il Cagliari è ad un passo dal dover lasciare per l’ennesima volta Cagliari e la Sardegna e andare così a disputare le gare casalinghe altrove, quasi certamente al Braglia di Modena o al Brianteo di Monza.
Al punto 15 del comunicato federale, si legge:
“La capienza minima dello stadio deve essere di 20 mila posti, tutti dotati di sedute individuali conformi a quanto previsto dall'articolo 16”. E sulla capienza minima, si specifica: “Salvo deroghe, anche condizionate, concesse dal Consiglio di Lega per: a) stadi dichiarati agibili per almeno 16 mila posti; b) stadi sottoposti a interventi di ammodernamento/ristrutturazione/ampliamento sulla base di un progetto già approvato dalla competente Commissione provinciale di vigilanza che preveda una capienza a regime di almeno 16 mila posti da realizzarsi entro l'inizio della terza stagione successiva alla 2014/2015”.
La scadenza per indicare il campo di gioco è molto vicina: 20 giugno, e al Sant’Elia è tutto fermo. Una lotta contro il tempo che però necessita della collaborazione di istituzioni e società, ma che con un Massimo Cellino sempre più distante dalle questioni rossoblù, e sempre più preso dalla sua difficile avventura inglese, il tutto si complica maledettamente.
Un Massimo Cellino che non sta vivendo un momento felice neppure in terra di Inghilterra. 25 milioni di sterline sono i denari necessari per acquistare lo stadio del Leeds (l’Elland Road), in più il patron dei bianchi, ha ricevuto una ingiunzione di pagamento da parte dell’ex socio, David Haigh, che in qualità di proprietario della Sport Capital Haigh chiede all’imprenditore di Sanluri il saldo del debito di circa 1,8 milioni di sterline entro un mese.
Nuovi problemi dunque, che potrebbero far cambiare idea a Massimo Cellino nei confronti del gruppo americano, concedere loro un incontroe arrivare a trattare la vendita della società. È comunque tutto da vedere, perché Cellino non pare intenzionato a cedere – almeno nell’immediato – la “ricca” società rossoblù, per dedicarsi al solo risanamento del club britannico.
Si resta comunque e sempre e per tutti nel campo delle ipotesi. Sarà il tempo, e speriamo presto i fatti, a mettere chiarezza ad una situazione che tiene sulle spine l’intera tifoseria rossoblù.