L’esordio del Cagliari in quel di Empoli ha acceso un primo campanello d’allarme tra i tifosi rossoblù, i quali hanno cominciato a domandarsi se quella vista al Castellani fosse la brutta copia della squadra capace di tener testa ad avversari internazionali durante il precampionato e battere - seppur soffrendo - il Palermo in Coppa Italia.
La risposta la offrirà soltanto il campo, ma attenzione, è bene sottolineare che, probabilmente, quest’anno sarà più complesso lottare per la salvezza, considerando che non c’è (o almeno così parrebbe) una vera e propria formazione “materasso”.
Sarà dunque il tecnico Maran a comprendere quali accorgimenti dover apportare per rendere l’11 titolare più equilibrato, dinamico e incisivo, sia sottoporta che in fase difensiva.
La retroguardia ad Empoli non ha convinto, tantomeno il centrocampo, che ha cercato di fraseggiare, privilegiando la tecnica alla “gamba”, ma senza riuscirci. L’attacco, inoltre, è parso spuntato e incapace di colpire a dovere, a parte qualche sporadica occasione come il palo di Pavoletti.
Cambiare? Magari nella prima gara casalinga contro il Sassuolo (che ha sconfitto l’Inter tra le mura amiche) il mister deciderà di intervenire, grazie anche alla panchina più lunga rispetto a quella a disposizione la scorsa stagione: considerata l’assenza dell’infortunato Ceppitelli, potrebbe essere buttato nella mischia l’ultimo arrivato, il difensore centrale Klavan, il quale fornirebbe la necessaria esperienza; insieme a lui sulla corsia destra verrebbe schierato Srna, la cui squalifica terminerà giovedì.
Sulla mediana - dove Castro è parso e impreciso, Barella nervoso e Cigarini "frettoloso" - possibile impiego di Padoin (fondamentale la sua capacità di abbinare le due fasi), oltre al giovane talento Bradaric. In avanti, invece, l’eventuale inserimento di Cerri come spalla di Pavoletti porterebbe Farias (oppure Sau) a giocare sulla trequarti, in attesa del ritorno contro il Milan di Joao Pedro, anch’egli da considerarsi un vero e proprio “acquisto”.