Massimo Rastelli è un tecnico che nei due anni trascorsi alla guida della squadra isolana ha centrato gli obiettivi prefissati ad inizio stagione. Ha riportato, vincendo il campionato cadetto, la formazione isolana in A, conquistando nell’annata successiva una salvezza piuttosto tranquilla.
Eppure nonostante tali risultati, attorno al tecnico campano non emerge un’uniformità di giudizio. In particolar modo i dubbi si concentrano su un’identità di gioco che fatica ad emergere ed una crescita che ha accusato diversi e pesanti passaggi a vuoto.
Valutazioni talvolta ingenerose che non tengono conto del fatto che quello appena concluso è stato il campionato d’esordio nella massima serie per il tecnico ex Avellino. Non solo, il Cagliari è una squadra che annovera al proprio interno interpreti validi e d’esperienza, tuttavia la rosa ha registrato numerosi cambiamenti in diversi ruoli cardine.
All’alba del terzo anno sulla panchina rossoblù, Rastelli è chiamato ad innalzare il proprio status, definendosi come uno degli allenatori in rampa di lancio del panorama tricolore.
Al fine di raggiungere tale obiettivo sarà necessario che la propria squadra esegua uno spartito armonico ed in grado di coinvolgere un pubblico desideroso di inaugurare al meglio la nuova casa. Ciò può avvenire lasciando da parte l’eccessiva tendenza nello sperimentare, consentendo così la maturazione di certezze durature.
Un anno cruciale per Rastelli e il Cagliari quello che si appresta ad entrare nel vivo; un campionato che si prefigura come in grado di indirizzare inequivocabilmente il giudizio attorno all’operato di un allenatore, fortemente ed a tratti eccessivamente discusso.